America America by Elia Kazan

America America by Elia Kazan

autore:Elia Kazan [Kazan, Elia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 1963-09-14T23:00:00+00:00


La stanza di Garabet è un tugurio. La luce che entra dalla porta aperta illumina una ragazza. Non la vediamo chiaramente.

Stavros è sulla soglia; sul viso si legge il bisogno di calore umano.

Voce della ragazza: «Sì… vieni… chiudi la porta…»

Stavros si avvia verso di lei.

Più tardi, Stavros dorme al fianco della ragazza, immerso in un sonno profondo. È coperto in parte da una tela di sacco a brandelli. Niente lo sveglierebbe. È sfinito. Lei no. Lei trova la cintura in cui Stavros tiene nascosto il denaro. Le sue dita estraggono le monete, a una a una.

Al mercato, all’alba, gli hamal preparano il carico per la giornata. Capo-facchino: «America, America!»

Garabet si guarda attorno, ma Stavros non si vede. Garabet lascia cadere il suo fardello e si allontana di corsa.

Nella stanza di Garabet, Stavros sta squarciando tutto quello che gli capita tra le mani, alla ricerca del suo denaro. Entra Garabet: «Che cosa è successo?»

Stavros: «Il mio denaro… la ragazza… devo trovarla. Ho lavorato nove mesi! Dove l’hai pescata? Chi è?»

Garabet: «È mia figlia.»

Stavros: «Tua…? Allah! E dov’è?»

Garabet: «Non lo so.»

Stavros: «Come l’hai…?»

Garabet: «L’ho incontrata per la strada, ieri sera.»

Stavros: «Dove abita?»

Garabet: «Dove abitano tutte, credo. Hanno un quartiere.»

Stavros: «È cosi che si guadagna da vivere… vendendo se stessa?»

Garabet: «Avanti, non sei più un bambino! Che altro avrebbe, da vendere?»

Stavros: «Garabet! Garabet, ho lavorato nove mesi!»

Garabet: «Ti ho fatto un favore.»

Stavros colpisce Garabet violentemente. Ora Stavros è molto forte, e ha i pugni pesanti. Garabet sbatte contro la parete, poi balza in avanti, pugnale in mano, e mira alla gola di Stavros; con la mano libera, immobilizza il ragazzo tenendolo per i capelli. Si trattiene a fatica. Per un istante, resta indeciso, accecato dalla collera; si controlla a malapena.

Garabet: «Dovrei ucciderti, lo sai? Non mi piaci poi tanto. Non sei più un ragazzo, lo sai? Quando fai qualcosa, devi essere pronto a portarla a fondo. Lo sai?» Poi, in tono di sfida: «Lo ripeto: mia figlia ti ha fatto un favore!» Aspetta. «Credi che saresti riuscito a mettere da parte centodieci lire così come hai messo da parte quelle sette? Il corpo umano non possiede tanta forza!» Lo guarda. «Dovrei ucciderti.» Poi, «Avanti, vieni.» Si avvia.

Stavros lo segue.



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